Archivi - Comune di San Mauro Pascoli (FC)

Archivi - Comune di San Mauro Pascoli (FC)

I NOSTRI ARCHIVI

 

ARCHIVIO AMMINISTRAZIONE TORLONIA IN ROMAGNA

(Fondo Palloni)

 

L'inventario è consultabile online nel sistema informativo partecipato degli

Archivi Storici in Emilia Romagna IBC Archivi all'indirizzo:

 

http://archivi.ibc.regione.emilia-romagna.it/ead-str/IT-ER-IBC-AS01219-0000001

 

 

Note storiche

 

La Tenuta Torre di San Mauro, nonché quella di Cesena, fino al 1828 di proprietà di Luigi Onesti Braschi, nipote di Papa Pio VI (Angelo Braschi di Cesena), vengono acquistate in quell'anno da Giovanni Torlonia (m. 1829), nominato Principe di Civitella Cesi da Papa Pio VII. Sarà il figlio di Giovanni Torlonia, Alessandro, ad affidare la gestione e amministrazione delle Tenute a Giovanni Pascoli nel 1835.

Quest'ultimo, di origine ravennate così come tutti i Pascoli, aveva già lavorato in precedenza insieme al fratello Luigi Pascoli, presso Sant'Alberto di Ravenna, precisamente alla Tenuta Cilla di Savarna, affiancando il fratello Luigi nell'amministrazione dei Beni del marchese ravennate Ignazio Guiccioli. I Pascoli si erano rivelati contabili ed amministratori esemplari, tanto che Torlonia, su consiglio del Guiccioli da lui interpellato per trovare un 'ministro' efficiente per i suoi possedimenti in Romagna, aveva scelto Giovanni Pascoli, zio di Ruggero (padre del poeta). Sarà questo il motivo che porterà anche Ruggero Pascoli a San Mauro, il quale, rimasto orfano, aveva seguito qui lo zio Giovanni ed appreso da lui il mestiere, affiancandolo alla Torre. Ruggero risulterà in un primo tempo impiegato come scrivano, poi computista e, alla morte dello zio, dopo un breve periodo di amministrazione da parte di Ferdinando Pascoli (figlio di Giovanni) morto prematuramente di colera, Ruggero subentrerà nella gestione delle Tenute di San Mauro e Cesena.

Dopo l'assassinio impunito di Ruggero Pascoli (10.8.1867), gli amministratori successivi saranno: Antonio Petri (per la Tenuta di Cesena) e il figlio Achille Petri (Tenuta di San Mauro), mentre a Bologna, funzionario dei Torlonia era un altro Petri, Publio, il quale risiedeva a Palazzo Grabinski (attuale palazzo di Giustizia). Questi amministratori erano coadiuvati da agenti: almeno fino al 1871 Achille Petri è affiancato da Pietro Cacciaguerra, in seguito sostituito dall'agente Pietro Righi a San Mauro. Successivamente, sarà indicato da Torlonia in qualità di amministratore della Tenuta Torre, Ercole Ruffi, di Rimini, industriale dello zolfo, il quale condurrà con sé a San Mauro suo genero, Leopoldo Tosi.

Leopoldo Tosi (1847-1917) laureato in Ingegneria al Politecnico di Milano, aveva sposato la figlia di Ercole Ruffi (Adele Ruffi) ed era stato associato dal suocero nella gestione della tenuta dei principi Torlonia.

Tosi in seguito diviene amministratore unico della Tenuta e successivamente affittuario.

Distintosi rapidamente tra i fondatori del rinnovamento agrario della Romagna postunitaria, promuovendo la bonifica dei terreni acquitrinosi, introducendo nuove colture, nuovi vitigni e nuovi macchinari, sotto la sua guida i poco meno che 2000 ettari della grande tenuta, che si estendevano dalle colline di Santarcangelo al mare, dal Rubicone all'Uso, si erano via via proposti come azienda modello, meta di agronomi e allevatori italiani e stranieri.

Di lì muoveranno per tutta Europa, spingendosi fino alle campagne russe, i bianchi campioni della razza bovina romagnola, da lui creata e per la quale vinse numerosi premi come a Parigi nel 1900 (esposizione universale).

Dal matrimonio di Leopoldo Tosi con Adele Ruffi, nacquero due figlie, Emma e Giulia.

Emma Tosi sposò Giovanni Briolini nel 1897, mentre Giulia sposerà Dino Sbrozzi nel 1904.

Dino Sbrozzi, dottore in scienze agrarie, collaborò con il suocero Tosi nella paziente opera di allevamento e selezione della razza bovina romagnola, pubblicando anche un volumetto.

Dopo il matrimonio Sbrozzi si trasferì a Padova con la moglie Giulia, detenendo la cattedra ambulante di agronomia dell'università di quella città; intorno al 1910 i due generi di Leopoldo Tosi (Briolini e Sbrozzi) intrapresero percorsi diversi: Briolini restò alla Torre di San Mauro, mentre Sbrozzi seguì la bonifica della Valle Felici, nell'attuale territorio di Cervia.

Dino Sbrozzi, andandosene, raccolse i vecchi archivi di contabilità della Tenuta e li portò a casa sua a Cesenatico. Forse voleva fare tesoro dell'esperienza passata, delle colture da provare, della gestione amministrativa da seguire. Della Torre, alla morte di Tosi avvenuta nel 1917, alla figlia Giulia rimasero le foto, alcuni diplomi, i premi vinti all'esposizione di Parigi.

L'attuale erede del Fondo è Nicola Palloni, di Rimini, nipote di Anna Sbrozzi in Palloni (a sua volta nipote di Leopoldo Tosi) la quale ha depositato a Cesena la biblioteca di suo padre, Dino Sbrozzi.

 

Consistenza del Fondo:

Fondo di registri 97, fascicoli 29.
Il fondo si compone di 97 registri contabili e amministrativi e 29 fascicoli riconducibili per la quasi totalità alla gestione delle tenute Torre di San Mauro e Cesena negli anni in cui furono di proprietà dei principi Torlonia.
Esulano in parte da questo nucleo la vacchetta delle “Messe celebrate all’oratorio di San Pietro alla Torre”, in quanto non relativa alla amministrazione agricola e i registri dei coloni del fondo Cimarosa, che si spingono cronologicamente anche oltre l’amministrazione Torlonia.
La documentazione copre l’arco cronologico dal 1836 al 1895, con alcuni seguiti fino al 1955 ed è quindi riconducibile essenzialmente alle attività degli amministratori Giovanni Pascoli senior e Ruggero Pascoli (1835-1867) e Antonio Petri e Achille Petri coadiuvati dall’agente Pietro Cacciaguerra (1867-1876); in parte anche alle attività di Ercole Ruffi (1876-1885) e Leopoldo Tosi (1876-1917 circa).
La documentazione restituisce la gestione centralizzata delle due tenute da parte dell’amministratore (o dei due amministratori, o con un affittuario come intermediario tra il principe e l’amministratore) sotto al quale si trovano più fattori, alle cui dipendenze a loro volta si trovano i coloni. I registri riguardano principalmente la tenuta della contabilità, la gestione dei poderi e delle stalle; i fascicoli comprendono lettere, fatture, note spesa e ricevute, certificati, resoconti, atti e documenti vari.

 

Criteri di ordinamento:


La documentazione era stata disposta in un ordine cronologico unico tra registri e carte sciolte. Queste ultime sono state ricondotte ai fascicoli originali ancora presenti, o raggruppate in fascicoli realizzati ex novo sulla base della struttura che si veniva a delineare partendo da quelli identificati. Nelle schede descrittive di ciascuna unità archivistica, con l’etichetta “segnatura precedente”, si è mantenuta memoria della numerazione attribuita nell’elenco di deposito redatto nel 2017.
Alla documentazione si è dato, sia fisicamente sia dal punto di vista descrittivo, un nuovo ordine: prima le serie comuni alle due tenute Cesena e Torre, poi i documenti propri di ciascuna tenuta. All’interno delle tenute, le serie sono elencate nello stesso ordine. All’interno delle serie i pezzi sono presentati in ordine cronologico.
L’unità di descrizione individuata è il registro o il fascicolo.

Storia archivistica:

 

Il nucleo qui descritto fu raccolto da Dino Sbrozzi, erede dell’ultimo amministratore delle tenute Leopoldo Tosi, quando lasciò San Mauro per trasferirsi a Cesenatico, e lì venne conservato fino ad anni molto recenti; in seguito l’attuale proprietario del fondo, Nicola Palloni di Rimini, nipote di Anna Sbrozzi in Palloni, ha deciso di depositarlo al Museo di Casa Pascoli.
Il fondo non presentava, al momento dell’intervento, una sua struttura originaria, essendo stato per lungo tempo accatastato in scatoloni ed essendo poi stato disposto a scaffale e descritto, al momento del deposito, in un unico ordine cronologico tra registri e carte sciolte. Di questa elencazione cronologica, che fungeva da documento di deposito, gli strumenti sono:
10
- Fondo Palloni - Archivio amministrazione Torlonia. Elenco di consistenza analitico compilato da Rosita Boschetti, dattiloscritto;
- Rosita Boschetti (a cura di), Il principe a San Mauro. Le carte inedite dei Torlonia, guida alla mostra documentaria Museo Casa Pascoli, 18 dicembre 2016-31 dicembre 2017 (San Mauro Pascoli: senza editore, 2017).
Non sappiamo quindi quale fosse l’ordinamento originario del fondo, e quanto sia ad oggi lacunoso. Possiamo immaginare che l’unico amministratore delle due tenute conservasse tutta la documentazione presso di sè e la passasse poi all’amministratore successivo una volta terminato il suo incarico.
Sui pezzi che conservano la legatura originale si leggono alcune segnature (Copialettere: Titolo VII; Fogli fattorili e rendiconti mensili: Titolo III Amministrazione; Cassa San Mauro: Titolo VI; Debitori e creditori - San Mauro: Titolo VI; Conti colonici - San Mauro: Titolo VI; Monti dei generi - San Mauro: Titolo VI; Bestiame - San Mauro: Titolo VI) ma allo stato attuale delle conoscenze non sappiamo a cosa corrispondessero. Il fondo archivistico della famiglia Torlonia conservato all’Archivio centrale dello Stato è suddiviso in 20 titoli numerati con numeri romani da I a XX, ma il titolo III riguarda il “personale”, il titolo VI “piante e mappe” e il titolo VII “pratiche diverse”.

 

Modalità di acquisizione:


Il fondo è stato depositato nel 2016 nel Museo Casa Pascoli a San Mauro Pascoli e concesso in affido al Comune che gestisce il Museo. Il legame con il Museo Casa Pascoli nasce dalla presenza di Ruggero Pascoli, padre del poeta, all’interno dell’amministrazione Torlonia dal 1855 al 1867.
Il fondo comprende inoltre alcuni pezzi (1 libro mastro e 9 libretti colonici) donati da Mariella Mazza di San Mauro Pascoli nel settembre 2019, discendente di alcuni coloni del fondo Cimarosa, facente parte della tenuta Torre.

 

Arco cronologico:

La documentazione va dal 1836 al 1902.

 

Documentazione separata:

 

Documentazione separata
L’archivio della famiglia Torlonia è stato depositato nell’Archivio centrale dello Stato nel marzo 1979. Il fondo è quanto rimane dell’antico e ricco archivio Torlonia, che in parte è andato distrutto per il terremoto di Avezzano e in parte si è disperso a causa di spostamenti di sede e di ripetuti smembramenti. La parte pervenuta è composta di scritture relativamente recenti (le più antiche risalgono all’ultimo decennio dell’Ottocento, con l’eccezione di qualche documento precedente) che riguardano l’amministrazione dei beni urbani ed extraurbani della famiglia. In particolare le carte dei Torlonia giunte sino a noi, mentre documentano in modo esauriente relativamente al Novecento l’andamento di una fortuna patrimoniale fatta di palazzi, ville, tenute e proprietà, sull’Ottocento sono assai meno generose di informazioni, limitandosi a gettare luce sull’attività bancaria di Alessandro Torlonia e ad offrire brani sparsi di corrispondenza di qualche altro membro della famiglia: restano così nell’ombra le origini stesse dei Torlonia, il formarsi delle loro fortune, risalente al Settecento, lo sviluppo iniziale della loro vita di relazioni, la gestione delle tenute in Romagna.
In dettaglio, relativamente alle tenute Torre San Mauro e Cesena si trovano alcuni patti colonici e capitolati relativi alla conduzione dei fondi dal 1876 al 1922, contabilità e pratiche dal 1927 al 1952, carte topografiche dei fondi. Una copia delle carte topografiche è conservata anche nel Museo di Casa Pascoli.
Note
ACS: Torlonia (Amministrazione) 1863-1971 (con docc. dal 1786), 1146 di cui bb. 583 e voll. 563.

 

Bibliografia:

 

LEOPOLDO TOSI, L’azienda Torre San Mauro della eccellentissima Casa Torlonia, Città di Castello, Tip. Lapi, 1891,
NICOLA VITALE, Tragedia e poesia intorno alla cavalla storna: il delitto Pascoli e la rivelazione dei colpevoli, Napoli, Pellerano - Del Gaudio, 1977,
L’archivio dell’amministrazione Torlonia: inventario, a cura di Anna Maria Giraldi, in «Quaderni della Rassegna degli archivi di Stato», Roma, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, 1985,
La Torre tra Ottocento e Novecento: dall’album di famiglia dei Tosi - Briolini, Villa Verucchio, Pazzini, 1988,
ROSITA BOSCHETTI, Omicidio Pascoli. Il complotto, Milano - Udine, Mimesis, 2014, Il principe a San Mauro. Le carte inedite dei Torlonia, a cura di Rosita Boschetti, San Mauro Pascoli, 2017,
Guida alla mostra documentaria Museo Casa Pascoli, 18 dicembre 2016 - 31 dicembre 2017
CRISTINA RAVARA MONTEBELLI, La moda in villa. Moda e fashion a Villa Torlonia di San Mauro Pascoli nelle carte inedite del Fondo Palloni, in «Zone Moda Journal», vol. 8, n. 1 (2018)

 

 

Inventario a cura di Laura Berti Ceroni

Realizzato per Istituto per i Beni artistici, culturali

e naturali della Regione Emilia Romagna

[L.R. 18/2000. Piano bibliotecario 2018.

Intervento diretto]

 

Intervento redazionale a cura di IBC Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali

della Regione Emilia Romagna, 2020.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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